Un recente studio effettuato su 1003 persone residenti a Fortaleza in quartieri popolari evidenzia che il 72% degli intervistati vive con meno di 3 salari minimi (1530 real al mese circa 600 euro) e che addirittura il 2% non ha nessun reddito.
Il 52% degli intervistati non ha un lavoro e solo il 14% ha un lavoro con regolare contratto (carteira assinada).
Ciò che colpisce è l'estrema indigenza in cui vivono molti nuclei familiari come la famiglia che vive nel quartiere di Bom Jardim composto da 5 persone la quale ha un reddito medio mensile di soli 250 real (ca. 100 euro)
Marito e moglie si impegnano nel costruire qualche canna fumaria per poi rivendere mentre la figlia a volte lava vestiti...sono tutti disperati e in cerca di lavoro.
I problemi di questa famiglia sono comuni a molte altre famiglie che vivono in quartieri di periferia, malsani e pericolosissimi dal punto di vista delinquenziale.
Ed è proprio la delinquenza, altra piaga che affligge questi quartieri, che aumenta la disparità con gli altri cittadini e allontana questi "cittadini di serie B" dalla vita sociale ed economica della città.
Il Comune di Fortaleza sta cercando di sviluppare delle linee guida a 10 anni per cercare di limitare questa disparità attraverso l'adozione di misure tese ad aumentare la sicurezza, la riqualificazione dei quartieri più a rischio e corsi di qualificazione lavorativa per i residenti.
A tal proposito Dilma Rousseff neo Presidente del Brasile ha esposto un piano quantomeno ambizioso e cioè azzerare la povertà e l'indigenza per almeno 9 milioni di cittadini che vivono con meno di 65 reais al mese. Di questi 9 milioni poco meno di un milione sono cearensi, quindi il Cearà si pone al 3° posto nel Brasile come indice di povertà dopo gli stati di Bahia e Pernambuco Gli studi parlano che per poter rendere effettive queste misure si andrebbe incontro a un costo sociale di almeno 3 miliardi di reais l'anno!
Speriamo bene....
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