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giovedì 22 dicembre 2011

11,4 milioni di brasiliani vivono in favela

I dati del Censimento 2010 rivelano che ben 11,4 milioni di brasiliani (circa il 6% di tutti gli abitanti), pari alla popolazione della Grecia, vivono in zone occupate illegalmente senza servizi pubblici e di urbanizzazione.
Sono state individuate ben 6.329 favele in 323 città.
Il problema più grave riguarda la città di Belem (capitale del Parà) dove ben il 54% della popolazione vive in favela.


Rio de Janeiro, in valore assoluto, è la città che maggiormente preoccupa avendo ben 763 favele nelle quali vivono 1 milione e 300mila persone su un totale di 6 milioni e 300mila.
Rio ha anche il triste primato di avere la favela più grande del Brasile, quella della Rocinha, con ben 70mila residenti.
Il tasso di analfabetismo nelle favele è molto alto e supera in alcuni casi di molto il tasso di analfabetismo in tutto il Paese che si attesta al 9,6%.
Le situazioni più gravi di analfabetismo delle persone che vivono in favela si registra nello Stato di Alagoas con il 26,7% della popolazione seguito dallo Stato di Paraiba (21,3%) e Rio Grande do Norte (16,3%).
Le condizioni economiche in cui vivono sono facili da immaginare anche perchè ben il 50% della popolazione residente in favela non riesce a guadagnare più di un salario minimo.
Per quanto riguarda il Nordeste vediamo che il Pernambuco occupa la prima posizione con 347 favele seguito da Bahia con 280 favele e al terzo posto troviamo lo stato del Cearà con 226 favele.
La favela di Pirambu situata a Fortaleza (Cearà) è la settima più grande del Brasile con circa 43mila residenti.
Concludo con una notizia positiva: la città di Campo Grande, capitale dello Stato del Mato Grosso do Sul, presenta solo lo 0,2% della popolazione che vive in favela!
Acorda Brasil!

martedì 6 dicembre 2011

Il Diavolo veste...Zara?

La nota marca spagnola di abbigliamento, è stata chiamata a presentarsi presso la Commissione dei Diritti Umani di Sao Paulo.
Presso la società AHA che è la intermediaria brasiliana della Zara sono stati trovati ben 60 lavoratori stranieri (boliviani) in condizioni degradanti, con condizioni igienico sanitarie disumane per la mancanza di bagni, e che percepivano solo 20 centesimi di reais per pezzo prodotto con orari di lavoro al di sopra delle 14 ore al giorno.
Da qui parte l'accusa per Zara di far ricorso a lavoratori in condizione di semi-schiavitù

Zara ha riconosciuto le irregolarità di cui è accusata ma risponde alle accuse dicendo che essendo una multinazionale non può certo controllare tutti i propri fornitori e ha confermato che non romperà l'accordo con la fornitrice AHA, ma rafforzerà i controlli sui fornitori e sulle condizioni dei lavoratori.
Zara rischia una multa milionaria ben al di sopra dei 10 milioni di reais!
E' veramente triste sapere che in un Paese come il Brasile, protratto com'è verso il futuro e verso lo sviluppo sano e sotenibile, che vuole scrollarsi di dosso il titolo di Paese del Terzo Mondo, possano ancora essere accettate e tollerate simili pratiche di sfruttamento da parte di potenti lobby
 internazionali.
Acorda Brasil!