Una nuova droga si affaccia sulle "piazze" di spaccio del Brasile.
Il prezzo contenuto e gli effetti letali quanto il crack fanno sì che ci siano tutte le prerogative per inondare il Paese e per allargare il fronte dei tossicodipendenti.
Questa nuova droga si chiama "oxi" che è il diminutivo di ossidato, è un sottoprodotto della lavorazione della cocaina e come il crack si fuma con il "cachimbo"(una specie di tubo)
Prodotta in Perù e Bolivia, penetra nello stato di Acre per poi irradiarsi in tutto il Brasile, aumentando il rischio di morte per i consumatori perchè molto più potente del crack.
Ogni pietra bianca di oxi si compone, infatti, dell'80% di scarti della lavorazione della cocaina a differenza del crack che ne ha il 40%.
L'oxi oltre a contenere scarti di cocaina, si compone anche di altre sostanze letali quali kerosene, benzina, diesel, acido di batteria, calce e permanganato di potassio.
Il suo effetto è più rapido e produce allucinazioni e blocco dei sensi, e soprattutto una assoluta dipendenza già dalla prima assunzione.
L'oxi viene fornito con un carico mortale inimmaginabile che associato al prezzo basso di ciascun cristallo (2 reais) fanno sì che la espansione del prodotto avvenga con maggiore rapidità.
La lotta alla espansione di questa nuova droga e delle droghe in genere rappresenta una delle sfide sociali più gravi. Recentemente il governo federale ha lanciato un piano per affrontarla su tre diversi fronti: prevenzione, cura e recupero dei tossicodipendenti, guerra alle organizzazioni.
Il governo è forte, detiene i mezzi giuridici e le risorse per contenere il flagello provocato da questa malattia sociale, ma sappiamo tutti come non esiste limite al vizio e al crimine.